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Un giorno a Roma

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Nello stupendo fragore

di un teatro biancheggiante,

le strade traboccano farneticanti inedie

tra le cupole i palazzi

che stringono Roma in una morsa

di bellezza brutale e impietrita.

 

Solitudini astrali boccheggiano,

                                             feroci,

nei camerieri rapaci all’angolo dei

                                            ristoranti,

o tra botteghe scoloranti in epiche memorie

                                               di fasti andati;

 

La morte serpeggia in filigrane

d’occhi nuotanti su derelitti volti

e sembra che la somma dei cieli abissali

porti una musica grave

sulle baracche, tra i rifiuti.

 

E che un altro cielo, oscuro, impiombato

se la rida della grazia, della bellezza

e degli eccessi di una città bella e invereconda

che, come un Cristo mai morto e mai risorto

sembra prendere, su sé,

tutte le piaghe del mondo.

 Angelo Naclerio - 17/10/2022 00:23:00 [ leggi altri commenti di Angelo Naclerio » ]

Condivido i commenti già espressi, in particolare quanto dice Franca sul "dioDenaro" che spregevolmente a più non posso sbeffeggia la Bellezza.
Dai tuoi versi respira ancora Caput Mundi Roma, ma con quanta fatica, maestosa.

Del tuo scrivere Annalisa non posso che ammirare l’essere tanto prolifico aperto e diretto.
Buon tutto

 Vincenzo Corsaro - 13/10/2022 23:54:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

Oltre che i tuoi versi, condivido pienamente anche i commenti di Silvia e Franca che hanno espresso mirabilmente ciò che penso anch’io della Roma di oggi, nonostante ne porto ancora la bellezza nel cuore delle volte che ci sono stato da ragazzo e che tale rimarrà. Roma è Roma, certi individui che ci stanno non hanno niente a che fare con essa, solamente la usano per il loro tornaconto meschino e chi risente di tutto ciò è la gente che ci abita sentendosi usata e poi gettata via. Una serena notte :)

 Franca Colozzo - 13/10/2022 23:24:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

La bellezza impietrita di Roma si ritrova in questa tua poesia in tutta la desolazione dell’oggi. Un paragone stridente tra i fasti di ieri e la visione di una città depredata dall’incuria umana.
Il solito vizio che nell’uomo si ritrova a campeggiare sulle miserie umane: il dio denaro che si fa beffa della bellezza per immergersi nel fango della storia.
Lo stesso desiderio di desolazione mi pervade ogni volta camminando per le strade di Roma tra manichini stravolti e travolti dall’angoscia del vivere quotidiano, indifferenti alla bellezza che trasuda dalle pietre e dai monumenti congelati in uno spazio atemporale. Buonanotte.

 SilviaDeAngeliss - 13/10/2022 20:25:00 [ leggi altri commenti di SilviaDeAngeliss » ]

Roma ha decisamente perso, il suo antico fascino, in una realtà decadente dell’oggi, anche se, la parte monumentale, riesce ancora a stupire per la sua unica peculiarità, e grandezza....
E’ bello leggerti, Annalisa, buona serata

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